La Fortezza di Trento

Dopo il Risorgimento italiano, completato in gran parte a spese dell’Impero Austroungarico che perdette, nel volgere di pochi anni, il ricco Lombardo-Veneto e la sua influenza su altri Stati della Penisola, il neonato Regno d’Italia aveva assestato un’altra sconfitta al potente vicino durante la guerra austro-prussiana del 1866. Non sorprende, dunque, che una delle preoccupazioni dello Stato Maggiore a Vienna fosse quella di innalzare delle difese il più possibile solide ai confini con l’Italia.

 

Tra i punti più vulnerabili e sicuramente strategici per la linea di difesa austroungarica c’era sicuramente la città di Trento che, per la sua posizione geografica, costituisce la porta di accesso per la valle dell’Adige e, di conseguenza, per il Tirolo austriaco. Ecco perché, soprattutto negli anni successivi alla sconfitta del 1866, gli austriaci si preoccuparono della difesa di Trento, creando una linea di fortificazioni complessa e molto efficace, che oggi chiamiamo, nell’insieme, la Fortezza di Trento.

 

Anche se il nome potrebbe fare pensare ad un edificio unico, come accade in molti altri luoghi, la Fortezza a Trento è un’opera di ingegneria militare diffusa su un perimetro di molti chilometri che circonda praticamente tutta la città, rendendola inaccessibile in caso di guerra. Gli edifici e le strutture difensive che la compongono, come detto, sono stati costruiti in gran parte nell’Ottocento quando la rivalità tra Italia e Impero Asburgico era ai suoi massimi livelli e proseguirono anche dopo che i due Stati siglarono con la Germania la Triplice Alleanza nel 1882, segno che, malgrado il trattato di mutuo soccorso appena siglato, la possibilità di una guerra a cavallo delle Alpi del Trentino era ben presente a entrambe le nazioni.

 

In effetti, durante la Grande Guerra la Fortezza di Trento costituì uno degli elementi di forza delle retrovie dell’Impero Austroungarico, anche se, di fatto, non fu praticamente mai coinvolta nei combattimenti che si svolsero altrove, soprattutto sugli altipiani tra Trentino e Veneto e nella pianura veneta, sulla celebre linea del Piave. Infatti, gran parte delle strutture difensive venne disarmata all’entrata in guerra dell’Italia, nel 1915, per spostare le attrezzature in prima linea e alcune di esse vennero anche abbattutre

 

Inoltre, quando gli italiani entrarono a Trento, a inizio novembre 1918, la guerra volgeva al termine e non fu necessario combattere attraverso le rimanenti fortificazioni cittadine che, quindi, restarono sostanzialmente, intatte.

Passeggiare sui sentieri della Fortezza di Trento

Quando si soggiorna al nostro Grand Hotel Trento e si decide di passare un po’ di tempo sulla nostra terrazza panoramica non si può non essere colpiti dai monti che fanno da corona a Trento: il Palon e le Tre cime del Bondone, il Parolet, la Marzola, il Doss dei Corvi, il Monte Calisio formano un paesaggio unico che molti turisti desiderano esplorare e conoscere meglio.

Ecco, allora che le strutture, quasi tutte in disuso, della Fortezza di Trento diventano le tappe per una serie di itinerari da percorrere a piedi, passeggiando immersi nella natura, con la mente rivolta alla storia delle nostre terre e alle immani tragedie portate con sé dalle guerre che l’hanno insanguinata.

 

Le passeggiate intorno alla Fortezza di Trento sono ben segnalate e di diversa difficoltà e durata: si spazia dall’itinerario per raggiungere il punto panoramico del Castellar de la Groa, percorribile in un’ora tra andata e ritorno e con un dislivello di appena 100m, e il giro delle Tre cime del Bondone per cui occorrono circa 5 ore con un dislivello di 850m.

 

In alcuni di questi itinerari il punto di partenza e arrivo è raggiungibile con un mezzo pubblico, mentre in altri casi occorre spostarsi con la propria vettura, ma per tutte le informazioni e per l’elenco completo degli itinerari potrete rivolgervi alla reception del Grand Hotel Trento in cui i nostri collaboratori vi sapranno fornire tutte le informazioni utili per godervi una bella passeggiata sulle nostre montagne, alla scoperta dei suggestivi resti di una potente struttura militare.

 

Con i loro cunicoli o Stoi, come si dice in dialetto trentino, scavati nella roccia, le piccole fortezze chiamate blockhaus, le casematte e le trincee ancora ben visibili, tutti gli itinerari lungo la Fortezza di Trento ci regalano interessanti reperti storici inseriti in un contesto naturale bellissimo e ricco di fascino.

 

Gli itinerari segnalati intorno alla grande fortificazione della città sono suddivisi in sette settori, seguendo la nomenclatura militare. Il primo va dal paese di Mattarello alla frazione di Valsorda, mentre il secondo procede da qui alla cima della Marzola e il terzo dalla parte settentrionale del monte Marzola al monte Celva. Il quarto settore, poi, si estende da Civezzano alla valle dell’Adige, attraversando il monte Calisio, mentre il quinto va dal monte Sorasass allo sbarramento che bloccava il Bus de Vela, il sesto comprende il monte Bondone e infine l’ultimo settore, il settimo, comprende le opere che dal Bondone tornano alla valle dell’Adige.

 

Prenotate un soggiorno confortevole e raffinato nel nostro Grand Hotel Trento: sarà il modo migliore per prepararvi a una sana camminata in montagna sui sentieri della fortezza e ritemprare le forze una volta tornati a valle!

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