Venire a Trento per assaporare la storia

La posizione strategica di Trento, collocata nella valle dell’Adige, corridoio naturale che collega l’Italia alla Germania, è stata la fortuna e la disgrazia della nostra città nei secoli. Grandi fortune economiche e battaglie sanguinose, prestigiosi eventi culturali e drammatiche ribellioni si sono susseguiti dal Medioevo fino al Novecento, dando vita a numerosi monumenti e capolavori d’arte che avevano lo scopo di difendere la città e di consolidare il potere e il prestigio dei governanti del territorio e in particolare quello del vescovi principi di Trento.

 

Non c’è dubbio che la storia della nostra città sia legata indissolubilmente a quel particolare assetto politico e istituzionale che fu, dal 1027 al 1803, il Principato Vescovile di Trento, che, con alterne fortune, vide il vescovo della città controllare un territorio corrispondente circa all’attuale provincia autonoma, ma che variò moltissimo i propri confini nei suoi quasi ottocento anni di vita.

 

Le complesse vicende dei ripetuti contrasti tra il principe vescovo di Trento e i suoi avversari politici, rappresentati soprattutto dai conti del Tirolo, delle fasi di avvicinamento all’Impero e di quelle di freddezza o addirittura ostilità, segnarono le vicende della città e lasciarono una traccia in molti luoghi simbolo del tessuto urbano, ma soprattutto nel grandioso Castello del Buonconsiglio di cui vorremmo parlarvi brevemente in questo nostro articolo.


Soggiornare al Grand Hotel Trento, assaporando il confort e l’eleganza che ci impegniamo quotidianamente ad offrirvi, è la condizione ideale per potersi godere anche una visita al Castello del Buonconsiglio che dista appena pochi minuti a piedi dal nostro albergo, per regalarsi una giornata immersi nella storia complessa e travagliata della nostra città.

Le prime fasi della costruzione del Castello

Il Castello del Buonconsiglio è una delle più estese e complesse aree fortificate delle Alpi e la sua costruzione ha seguito numerose fasi, che sono ancora ben riconoscibili nella struttura attuale. La modesta altura del Malconsey, poi divenuta, più benignamente, “del Buonconsiglio”, era già sede di un castrum romano che sfruttava la posizione strategica a guardia della valle dell’Adige, ma solo nel Duecento i principi vescovi di Trento iniziarono a fortificare nuovamente l’area costruendo il cosiddetto Castelvecchio, dalle caratteristiche forme romaniche, poi rimaneggiate nella ricostruzione del 1440, e il torrione circolare chiamato torre di Augusto.

 

Un ulteriore ampliamento della struttura si realizza, poi, tra Trecento e Quattrocento ad opera del vescovo Giorgio di Liechtenstein, che governò dal 1390 al 1419. Si devono, infatti, all’impegno e all’amore per l’arte del nobile vescovo moravo il collegamento tra il Castelvecchio e la torre Aquila, una fortificazione antecedente a pianta quadrangolare, e la realizzazione, in quest’ultima, del Ciclo dei Mesi.


Questa serie di affreschi, che rappresenta il fluire della vita quotidiana nel trascorrere delle stagioni, è da segnalare per il notevole realismo delle sue raffigurazioni, dagli abiti di nobili e contadini alle attività più disparate, come la battaglia a palle di neve, la pigiatura dell’uva, il corteggiamento e i diversi lavori nei campi. Un capolavoro della pittura gotica di argomento profano tra i più interessanti d’Europa, che vale da solo, almeno a nostro parere, la visita al Castello del Buonconsiglio.

 

Ispirati allo stile gotico-veneziano, invece, i loggiati e le merlature tra il Castelvecchio e la torre Aquila sono stati realizzati durante il mandato di un altro vescovo dalle grandi ambizioni, vissuto in una stagione particolarmente turbolenta: Giovanni IV Hinderbach, in carica dal 1468 al 1486.

Il Rinascimento a Trento

Castello del Buonconsiglio

L’approdo del Rinascimento a Trento, con le sue grandi novità culturali e artistiche, è legato indissolubilmente alla figura di un altro principe vescovo, Bernardo Clesio, che restò in carica dal 1514 al 1539 e che, grazie alla propria fedeltà alla casa imperiale degli Asburgo, rinsaldò il potere vescovile e fu tra i principali promotori del Concilio di Trento che, dopo la sua morte, mise la nostra città al centro del panorama religioso e politico mondiale dell’epoca.

 

Clesio, a cui abbiamo intitolato anche il nostro ristorante per il suo amore per la buona tavola, fu un vero principe rinascimentale e si fece costruire una dimora degna del proprio rango, il Magno Palazzo, che si inserì nella parte meridionale del Castello del Buoncosiglio, collegandosi con le costruzioni più antiche. Imitando i mecenati della Curia papale e delle principali corti italiane, il vescovo chiamò i pittori Dosso Dossi, Marcello Fogolino e Girolamo Romanino per affrescare numerosi ambienti del Castello, di nuova o antica costruzione, con notevoli affreschi di tema biblico, mitologico e storico, allo scopo di esaltare la casata degli Asburgo e la figura dello stesso Clesio.

Le sale, i cortili e i loggiati affrescati da questi artisti hanno dato al Castello la propria caratterizzazione definitiva, malgrado le modificazioni successive, e costituiscono ancora oggi un’attrazione turistica di prima grandezza per visitatori provenienti da ogni parte del mondo.

Il Castello ai giorni nostri

Le ultime grandi costruzioni del Castello sono quelle della Giunta Albertina, il complesso di collegamento barocco voluto dal vescovo Francesco Alberto Poia, mentre la fine del principato nel 1803, a seguito della pace di Lunéville tra Napoleone e l’imperatore Francesco d’Asburgo, segnò un momento di decadenza artistica del Castello che tornò ad avere solo funzioni militari di difesa della città.
Nel 1916 questo luogo simbolo della città fu teatro del processo e della condanna a morte degli irredentisti italiani Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa che vennero uccisi nel prato tra il castello e le mura ad est, nella zona ora chiamata Fossa dei Martiri.

 

La Trento italiana si occupò di una lunga riqualificazione del Castello del Buonconsiglio che culminò nel 1992 nella sua trasformazione definitiva nella sede principale del museo d’arte della Provincia autonoma, aggiungendo alle bellezze architettoniche e pittoriche di cui abbiamo parlato in precedenza le opere delle collezioni pubbliche di archeologia, arte antica, medievale, moderna e contemporanea.

 

Potete visitare la nostra area di prenotazioni e programmare già oggi il vostro soggiorno al Grand Hotel Trento per avere l’occasione di visitare comodamente il Castello del Buonconsiglio, ma anche gli altri castelli che fanno parte della stessa rete di esposizioni artistiche: il Castello di Stenico, il Castel Beseno e Castel Thun in Val di Non.

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